La storia del microcredito sembra un po’ un paradosso, ma d’altra parte è lo stesso Muhammad Yunus, fondatore della Grameen Bank e premio Nobel della pace nel 2006, ad affermarlo: «Quando oggi qualcuno mi chiede come mi sono venute tutte quelle idee innovative… io rispondo che abbiamo guardato come funzionano le altre banche e abbiamo fatto il contrario».
Eppure ribaltare totalmente il punto di vista e scommettere sulla responsabilità solidale di chi è bollato come «non bancabile», cioè che non può usufruire di mutui o prestiti dalle istituzioni bancarie perché a basso reddito, è stata una rivoluzione che ha cambiato la vita di almeno cento milioni di persone, secondo i dati del 2009. Il paradosso sta nel fatto che nonostante la non bancabilità di chi usufruisce del microcredito, i tassi di restituzione sono altissimi. L’idea infatti di offrire un’opportunità per uscire da una situazione di crisi e di sapere che altri non potranno avere accesso alla stessa possibilità finché il prestito non viene restituito, genera un circolo virtuoso dove dignità e fiducia riacquistano un senso.
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