Sovraindebitamento e Comunità – un approccio multidisciplinare
Il 19 novembre 2024, nella prestigiosa cornice della Sala Conferenze di Palazzo Turati, si è svolto l’evento “Sovraindebitamento e Comunità: Costruire nuovi modelli di intervento”, promosso dalla Rete Italiana di Microfinanza, dalla Fondazione Welfare Ambrosiano e dalla Camera di Commercio di Milano Monza Brianza Lodi, con il supporto di ACLI Milanesi e Movimento Consumatori Milano. L’iniziativa, sostenuta dal programma SIFTA | Social Inclusive Finance Technical Assistance, ha riunito esperti, rappresentanti istituzionali e organizzazioni della società civile per affrontare uno dei temi più urgenti del nostro Paese: il sovraindebitamento.
L’evento ha offerto un’analisi approfondita di un fenomeno che coinvolge circa 5 milioni di famiglie e piccole imprese italiane, con una concentrazione significativa in Lombardia (16,3%). Nonostante l’impatto devastante del sovraindebitamento sul piano economico, familiare e sociale, il ricorso alle procedure di supporto rimane limitato a causa della scarsa informazione, della complessità normativa e degli alti costi di accesso.
Un confronto multidisciplinare
La giornata è stata articolata in tre tavoli tematici, ciascuno con un focus specifico:
- Approccio nazionale e regionale: Interventi di esperti come Fabio Cesare (avvocato), Chiara Valcepina (Consigliere Regionale – Regione Lombardia), Giovanni Pastore (Favor Debitoris), Renato Torsello (ODCEC) e l’On. Maria Chiara Gadda hanno evidenziato le dinamiche del sovraindebitamento in Lombardia e a livello nazionale.
- Sperimentazioni locali: “Il progetto ambrosiano” volto a incentivare la creazione di un sistema di servizi integrati di prevenzione e contrasto al sovraindebitamento. Tale sperimentazione pone al centro la persona, che riceve un accompagnamento personalizzato nelle diverse fasi di uscita dal disagio economico. Gli interventi di Delfina Colombo (Acli Milanesi), Piero Pacchioli (Movimento Consumatori Milano), Lamberto Bertolé (Comune di Milano), Rinaldo Sali (Camera Arbitrale Milano) e Luciano Gualzetti (Caritas Ambrosiana) hanno ricordato l’importanza di una rete solida che coinvolge istituzioni, organizzazioni del terzo settore, specialisti e cittadini.
- Prospettive nazionali e multidisciplinarietà: Il terzo e ultimo tavolo ha presentato esperienze a livello nazionale che mettono in luce l’importanza della multidisciplinarietà e la collaborazione tra soggetti diversi per affrontare il tema del sovraindebitamento. Tra gli interventi: Francesca Bazoli (Guber Banca), Don Andrea La Regina (Fondazione Antiusura Nashak), Christian Gambarelli (Adiconsum), Mirko Frigeri (Noomery), Patricia Pulido (LabIns) e Francesca Citterio (Fondazione ATM).
Le principali riflessioni emerse
L’evento ha generato un confronto ricco e multidisciplinare che ha permesso di mettere in luce aspetti cruciali e linee guida per affrontare il fenomeno del sovraindebitamento.
Cambiare la cultura del debito
Più volte nel corso della giornata è stata sottolineata l’urgenza di superare la percezione del debito come una “colpa” personale, promuovendo una visione più inclusiva e realistica. Questo cambio di paradigma richiede un impegno culturale e formativo che coinvolga non solo i cittadini, ma anche le istituzioni e i media, affinché il debito venga affrontato come una questione sistemica e non solo individuale.
Allineare economia reale e finanza
Un altro dei temi discussi è stato il disallineamento tra economia reale e settore finanziario. La necessità di creare un sistema in cui la finanza supporti effettivamente le esigenze concrete delle famiglie e delle imprese è stata ribadita come una priorità per costruire una società più equa e resiliente.
La casa come nodo cruciale
La questione abitativa è un elemento centrale nella sostenibilità del debito. Per molte famiglie, il rischio di perdere la casa rappresenta non solo un problema economico, ma anche un trauma sociale e psicologico. Rafforzare le politiche per la tutela dell’abitazione, con interventi mirati e accessibili, è fondamentale per prevenire situazioni di crisi irreversibile.
Sensibilizzare istituzioni e decisori politici
Un punto centrale del dibattito ha riguardato il ruolo delle istituzioni e dei legislatori. È necessario che chi è chiamato a definire norme e politiche sia pienamente consapevole delle implicazioni del sovraindebitamento. A questo fine, è indispensabile una maggiore informazione e formazione sul tema, oltre a un dialogo costante tra società civile e rappresentanti politici.
Promuovere un sistema di interventi capillari e multidisciplinari
Le esperienze presentate hanno dimostrato che il contrasto al sovraindebitamento richiede l’azione coordinata di diversi attori: istituzioni, organizzazioni della società civile, enti locali e professionisti: il potenziamento delle reti territoriali che intercettano situazioni di disagio; la costruzione di una cultura economico-finanziaria di impresa, che permetta di anticipare eventuali comportamenti a rischio. Una particolare attenzione è stata data all’educazione finanziaria, ovvero alla necessità di costruire strumenti per famiglie e imprese per la gestione delle loro risorse, in rapporto ai loro bisogni.
Solo un approccio multidisciplinare e radicato nei territori può garantire soluzioni efficaci, capaci di rispondere alle specificità di ogni contesto locale.
Costruire opportunità di ripartenza
Il sovraindebitamento, se non affrontato, apre la strada all’economia informale, al lavoro nero e alla criminalità organizzata. È quindi fondamentale creare percorsi di reinserimento economico e sociale e di inclusione per le persone e le imprese colpite, offrendo strumenti concreti per ripartire, come il microcredito, l’assistenza legale e i servizi di consulenza personalizzati.
L’evento ha confermato come la lotta al sovraindebitamento non sia solo una questione economica, ma anche sociale che ci riguarda tutti. La creazione di servizi territoriali e di un capitale sociale ampio è essenziale per promuovere una cittadinanza economica inclusiva.